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Quando Ricorrere all’Intervento all’Anca

    La protesi totale all’anca è un intervento sempre più di uso comune anche se resta pur sempre delicato. Cercheremo in questo articolo di spiegare i vantaggi che porta rispetto alla chirurgia tradizionale per questi tipi di interventi, in quali casi si può eseguire e gli esami necessari che servono prima di procedere con l’operazione e quando è necessario applicare una protesi anca. Infine cercheremo di spiegare cosa è l’approccio mini invasivo.

    Nel caso in cui l’anca risulti danneggiata a causa di una frattura o anche per l’artrosi, semplici attività anche come il salire le scale diventano faticose e molto dolorose. L’anca se risulta rigida diventa anche quasi impossibile calzare le scarpe oppure indossare delle calze e anche stando a riposo il dolore può diventare davvero insopportabile.

    Se facendo uso di farmaci o di supporti come può essere un bastone o le stampelle il dolore non si acuisce, allora bisogna seriamente prendere in considerazione un intervento chirurgico per la sostituzione dell’anca. Questo è un intervento che non deve spaventare l’ammalato, anzi, va infatti detto che è un intervento molto sicuro, che porterà notevoli vantaggi nella vita di tutti i giorni, che potrà ritornare ad essere come una volta.

    Agli inizi di questo processo medico le protesi alle anche erano di vetro (stiamo però parlando di un secolo fa), quindi nel giro di pochi mesi queste facilmente si rompevano. Nel 1960 grazie agli studi del dottor John Charnley ci fu la prima grande svolta per la protesi all’anca, che poi col passare degli anni con la ricerca che è sempre avanzata, si è arrivati ai giorni nostri dove le protesi all’anca sono di tantissimi modelli e tutti confortevoli e sicuri.

    Alcuni tipi che oggi si trovano sul mercato hanno la componente stelo/testa mentre altri sono molto più modulari. Gli steli sono costituiti in genere in lega di titanio oppure in cromo cobalto, materiali considerati tra i più forti. Le teste sono invece di ceramica, mentre per il cotile si impiega un guscio metallico accoppiato saldamente a una pellicola di polietilene.

    La scelta della protesi anca è molto soggettiva, perchè a seconda dell’età e del peso del paziente bisognerà scegliere quella più adatta.

    L’intervento consiste nel rimuovere l’osso e la cartilagine naturali sostituendoli con la protesi. Prima di scegliere di farsi operare bisognerà avere il consenso di un ortopedico, il quale farà una valutazione su vari fattori: la storia medica del paziente; l’esame fisico, i raggi X ed in alcuni casi chiederà test aggiuntivi come può essere una risonanza magnetica.

    La fascia di età che maggiormente si sottopone all’intervento per la protesi totale all’anca va dai 50 agli 80 anni, ma come detto in precedenza non è detto che un adolescente o un giovane non abbiano il bisogno di sottoporsi a loro volta a questo tipo di operazione.

    Per prepararsi all’intervento bisognerà seguire le seguenti procedure: la valutazione medica; gli accertamenti pre-operatori e la pianificazione del post-intervento.

    Di solito per questo tipo di intervento viene usata l’anestesia spinale, cioè quella che farà perdere al paziente la sensibilità delle gambe per qualche ora. Questa procedura è consigliata dagli stessi chirurghi che credono sia inutile sottoporre il paziente ad una più complessa anestesia totale.