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Apparato Digerente

    In quale modo le sostanze dal cibo arrivano fino alle cellule? Quali funzioni svolgono gli enzimi? Che cos’è l’assimilazione? Quali sono i più importanti principi nutritivi?

    Apparato Digerente

    L’organismo umano, per avere l’energia necessaria a svolgere tutte le funzioni che mantengono la vita (temperatura corporea, respirazione, circolazione eccetera), per fornire l’energia necessaria alle varie attività e reintegrare i costituenti delle cellule di cui è formato, ha bisogno di nutrirsi. Tuttavia il cibo non può penetrare nelle cellule direttamente ma deve essere ridotto in molecole talmente piccole da entrare nel circolo sanguigno e attraversare le membrane cellulari.

    Molte delle sostanze indispensabili al corpo umano devono quindi venire prima scomposta in parti microscopiche, con un processo che è chiamato di gestione. La digestione una trasformazione chimica che richiede organi adatti alla funzione digestiva e l’azione di enzimi appropriati per ogni tipo di molecola da scomporre. L’insieme di questi organi forma l’apparato digerente.

     

    Come funziona l’Apparato digerente

    L’apparato digerente è costituito da un lungo tubo (circa 7-8 metri nell’adulto), il tubo digerente, nel quale alcune ghiandole riversa gli enzimi da loro prodotti.

    La digestione richiede l’azione di enzimi adatti ad ogni tipo di molecola da scomporre: alcuni enzimi sono attivi in ambiente acido, ossia con pH inferiore a sette, mentre altri sono attivi in ambiente basico, ossia con pH superiore a sette.

    Il cibo è costretto a seguire un percorso obbligato, da un’apertura del tubo, la bocca, fino all’altra, l’ano, subendo, per tappe successive, l’attacco degli enzimi.

    Quando le sostanze sono state digerite, le piccole molecole che ne risultano vengono assimilate: passano, cioè, dall’interno del tubo e i vasi sanguigni.

    Esse, tuttavia, non sono ancora pronte per venir distribuite a tutte le cellule del corpo; devono prima passare per il fegato, che si comporta come un controllore: trattiene le sostanze che potrebbero essere tossiche, immagazzina quelle in eccesso dopo averle trasformate e distribuisce, alla fine, le altre. Ciò che rimane del cibo impoverito dalle sostanze assimilate, resti di cellule vecchie, enzimi ormai inutili, viene avviato dall’uscita sottoforma di feci.

     

    Tubo digerente

    Il tubo o canale digerente inizia con l’apertura boccale, prosegue con la faringe è l’esofago. Sfocia poi nello stomaco, che è una sacca con una robusta muscolatura, prosegue nell’intestino e termina con l’apertura anale.

    Le ghiandole che producono gli enzimi digestivi sono localizzati in vari punti del tubo digerente.

    In bocca si trovano le ghiandole salivari, il cui secreto, la saliva, contiene l’enzima ptialina che inizia la digestione degli amidi. Se si mastica lungo un pezzo di pane si può sentire in bocca un sapore dolciastro: sono i carboidrati del pane, polimeri del glucosio, chiamati amidi, che vengono spezzati molecole più piccole, formando il maltosio, un disaccaride formato da due molecole di glucosio, che spiega. Il sapore dolciastro che si sente.

    Il cibo in bocca viene tritato dai denti, che si trovano nella mascella superiore e inferiore (o mandibola).

    In ogni dente si possono distinguere tre parti:

    • La corona che è la parte sporgente della gengiva, costituita da un tessuto connettivo molto duro, la dentina o avorio, rivestita di smalto;
    • il colletto che collega la corona alla radice;
    • la radice che è la parte infissa nell’alveolo dentale. All’interno di ogni dente vi è la polpa dentaria, ricca di vasi sanguigni e di terminazioni nervose che fanno sì che il dente sia un organo vivo e quindi sensibile al dolore.

    Il cibo viene impastato dalla lingua, un muscolo su cui si trovano le cellule sensoriali del gusto il cibo tritato impastato con la saliva si chiama bolo.

    Alla cavità orale seguono la faringe munita della valvola epiglottide (per chiudere l’accesso del boccone alle vie respiratorie) e l’esofago, un canale lungo 20 cm che comunica con lo stomaco mediante una valvola, il cardias.

    Lo stomaco alla forma di un sacco ed è rivestito internamente da una mucosa ricca di ghiandole. Esso comunica con intestino per mezzo di un’altra ghiandola, il piloro.

    Nello stomaco si trovano le ghiandole gastriche; queste secernono il succo gastrico che contiene un acido, l’acido cloridrico, che ha il compito di rendere acido l’ambiente dello stomaco, e alcuni enzimi, fra cui la pepsina che comincia ad attaccare le proteine riducendole in catena di aminoacidi più corte o peptoni.

    Un altro enzima, la lipasi, che agisce in collaborazione con la bile del fegato, inizia la scomposizione dei grassi o lipidi. Il bolo, nello stomaco, viene trasformato in chimo.

    L’intestino rappresenta la parte più lunga del sistema digerente e si distingue intestino tenue intestino crasso.

    Nell’intestino il chimo viene trasformato in chilo. Nell’intestino tenue vi sono le ghiandole enteriche che producono il succo enterico, ricco di enzimi che portano a termine la digestione delle varie sostanze.

    Nel duodeno, che il primo tratto dell’intestino tenue, riversano il loro secreto le due ghiandole più voluminose del corpo umano: il pancreas e il fegato.